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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Chi prega si salva, chi non prega si danna

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"La preghiera tutto ottiene da Dio e senza preghiera molto si rischia e nulla si combina di buono" Omelia di Don Leonardo Maria Pompei, XXIX Domenica del tempo ordinario, anno C Letture: Es 17, 8-13a; Sal 120; 2 Tm 3, 14 - 4, 2; Lc 18, 1-8 “Chi prega si salva, chi non prega si danna, chi prega poco è in pericolo”. Così san Pio da Pietrelcina chiosava una celebre massima di un altro grande santo italiano (San’Alfonso Maria de’ Liguori) circa l’importanza fondamentale e decisiva della preghiera nella vita di un cristiano. La liturgia odierna ne mostra le ragioni profonde e alcune imprescindibili modalità di espressione. La prima lettura presenta il celebre episodio della guerra di Israele contro il misterioso “Amalèk” e le sue truppe. Una guerra estenuante che fu vinta solo grazie alla lunga e incessante preghiera sacerdotale - a mani alzate - di Mosè e che conobbe momenti di seria difficoltà ogni volta che per stanchezza o debolezza Mosè lasciava cadere ...

Siamo servi inutili

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Siamo servi inutili: abbiamo fatto quanto dovevamo fare, e forse anche malamente e imperfettamente, per cui lungi dall’attenderci chissà quale gratificazione, ringrazieremo il Signore per l’onore che ci ha dato e ci dà di lavorare per Lui e chiederemo perdono per quanto poco, imperfettamente e maldestramente lo facciamo. Molto importante e molto attuale è il grande messaggio di fondo della ventisettesima domenica del tempo ordinario dell’anno C, incentrato fondamentalmente su due assi portanti: il primo, il controllo supremo, vigile e onnipotente che Dio ha su tutte le cose e il conseguente profondo spirito di fiducia e abbandono che occorre nutrire in Lui; il secondo, la necessità di operare e di spendersi quanto e come possiamo per la sua gloria e per il suo regno, nella consapevolezza - tuttavia - che nulla di ciò che noi facciamo è strettamente necessario o indispensabile. In altre parole, come amava ripetere sant’Ignazio di Loyola, “fa’ come se tutto dipendesse da te, ben sapendo ...

Esclusi dal Regno

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I figli di Dio, quelli che “tendono alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza e alla mitezza” e combattono la buona battaglia della fede (seconda lettura) non hanno bisogno di ricordare i tormenti dell’inferno per vivere bene. Ma per gli spensierati e l’orgia dei dissoluti può rappresentare l’ultima tavola di salvezza. La liturgia della ventiseiesima domenica del tempo ordinario si pone, in parte, in continuità con il tema delle ricchezze, delle loro caducità e del loro retto uso, che abbiamo visto caratterizzare le celebrazioni delle domeniche precedenti. Ma aggiunge un aspetto - più attuale che mai - della vita “spensierata” propria dei “ricchi” che le severe parole del profeta Amos stigmatizzano come “orgia dei dissoluti”. Ma mentre l’antico profeta minacciava la prossima fine di tale vita scandalosa (vissuta da pochi e sovente a discapito e a spese di molti) con l’incombente deportazione in esilio, il Vangelo (assai più seriamente e severamente) avverte che ...