Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Salire sul monte del Signore

Immagine
"L'avvento è un tempo propizio per staccare da tante cose inutili e non necessario e  porgere mente e cuore all'ascolto di Dio, perché ci insegni le sue vie e  possiamo camminare dritti e risoluti nei suoi sentieri" Omelia di Don Leonardo M. Pompei, prima Domenica di Avvento, anno A Letture: Is 2,1-5; Sal 121; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44 “Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri” (Is 2,3). Queste parole, tolte dalla prima lettura dell’odierna liturgia, prima settimana di Avvento del ciclo “A”, sono eccellenti sia per introdurci nel bellissimo tempo dell’Avvento, sia per accostarci allo splendido vangelo di san Matteo, che ci accompagnerà lungo tutto il corso di questo nuovo anno liturgico. Il Vangelo di san Matteo trova, infatti, la sua icona fondamentale in Gesù che sale sul monte (come novello Mosè) a promulgare la nuova legge nel celebre discorso

Il paradosso del regno di Cristo

Immagine
"Quando tutto sembra perduto, tutto comincia" Omelia di Don Leonardo M. Pompei, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo, anno C Letture: 2 Sam 5, 1-3; Sal 121; Col 1, 12-20; Lc 23, 35-43 La solennità di Cristo Re, come è noto, chiude il ciclo di ogni anno liturgico, avendo come ratio intrinseca quello di mostrare il compimento definitivo del piano salvifico di Dio: la piena signoria di Cristo su tutte le creature, evento che è iniziato con l’incarnazione, si è aperto a chiunque voglia accoglierlo con l’opera della redenzione, si stabilirà inevitabilmente, inesorabilmente e irreversibilmente con il compimento della storia nella parusia, dove tutti, volenti o nolenti, saranno sottomessi al dominio universale di Cristo, Signore del tempo, del mondo e della storia. Il Vangelo di questo ciclo dell’anno liturgico presenta lo sconcertante paradosso delle singolari modalità di attuazione ed esercizio del regno che Gesù ha scelto, conformeme

Il giorno del Signore

Immagine
"Attendiamo la fine dei tempi vivendo bene il tempo presente" Omelia di Don Leonardo M. Pompei, XXXIII Domenica del tempo ordinario, anno C Letture:   Ml 3, 19-20 ; Sal 97; 2 Ts 3, 7-12; Lc 21, 5-19 Siamo giunti alla penultima domenica del ciclo C dell’anno liturgico e, come sempre accade, l’odierna liturgia è fortemente polarizzata sulla fine dei tempi, sull’escatologia, su ciò che possiamo e dobbiamo attenderci per i tempi della fine e per il tempo che verrà. Questo discorso, evidentemente, non è solo una meditazione sul futuro, meno che mai un fornire rocambolesche o mirabolanti risposte a domande più o meno infarcite di un certo tasso di curiosità (che sempre si innesca quando si parla “del futuro”, della “fine del mondo” o di argomenti affini). Il modo con cui Gesù e le Sacre Pagine affrontano questi importanti eppur delicati temi è sempre quello di una presentazione sobria ed essenziale (oltre che di data incerta e indeterminata) di ciò che “deve accad

La vita del mondo che verrà

Immagine
"Crediamo realmente nella risurrezione della carne e nella vita eterna?" Omelia di Don Leonardo Maria Pompei, XXXII Domenica del tempo ordinario, anno C Letture:  2 Mac 7, 1-2. 9-14 ; Sal 16; 2 Ts 2,16-3,5; Lc 20, 27-38 Ogni Domenica, al termine del Credo, rinnoviamo la nostra fervente e fiduciosa attesa della “vita nel mondo che verrà”. È questo il tema al centro della trentaduesima del tempo ordinario del corrente anno liturgico, che considera tale prospettiva soprattuto nella sua definitiva e ultima manifestazione escatologica ossia la risurrezione della carne, che costituirà l’ultimo e definitivo atto salvifico di Dio all’interno della storia umana. La prima lettura presenta lo splendido e memorabile passo del martirio dei sette fratelli ebrei (vissuti al tempo dei Maccabei), subìto per opera della spietata persecuzione antigiudaica condotta da Antioco Epifane IV (detto anche Mitridate), che governò (anche sulla Giudea) dal 175 a.C. alla sua morte (16

Nulla è mai perduto

Immagine
"Gesù è venuto a cercare e salvare chi era perduto" Omelia di Don Leonardo Maria Pompei, XXXI Domenica del tempo ordinario, anno C Letture:  Sap 11,22-12,2 ; Sal 144; 2 Ts 1,11 - 2,2; Lc 19, 1-10 Gesù è venuto a cercare e salvare chi era perduto. Questa splendida notizia, tolta dall’orazione colletta di questa domenica, è ciò su cui si articola il bellissimo e consolante messaggio dell’odierna liturgia, culminante nel celebre episodio della conversione del pubblicano Zaccheo. Il bellissimo passo del libro della Sapienza esalta la compassione di Dio che “chiude gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento”. La magnanimità e la pazienza di Dio sono grandi e finalizzate al grande e sospirato momento della conversione del peccatore. Il testo spiega anche il perché Dio aspetti con così grande premura e operosa sollecitudine la conversione di chi si è allontanato da Lui: perché l’uomo - ogni uomo - è una sua creatura, un atto vivente della s

Rallegriamoci sempre nel Signore

Immagine
"L'assemblea gloriosa degli angeli e dei santi e la vocazione universale alla santità" Omelia di Don Leonardo Maria Pompei, Solennità di Ognissanti, anno C Letture:  Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1 Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a “Rallegriamoci tutti nel Signore in questa solennità di tutti i Santi: con noi gioiscono gli  angeli e lodano il Figlio di Dio”. Con questo splendido invito alla gioia e all’allegria inizia la solenne celebrazione in onore di tutti i santi che apre il mese di Novembre, tradizionalmente dedicato dalla Chiesa alla memoria dei nostri cari defunti, in particolare quelli tra loro che appartengono alla schiera dolcemente sofferente delle anime del Purgatorio, ossia già sante ma bisognose di purificazione prima di essere ammesse alla visione beatifica. In questo mese, pertanto, contempliamo ed entriamo in reciproca comunione con quelle altre due “dimensioni” o “stati” della Chiesa che ne costituiscono la parte più viva e integrante, insieme a noi che

Gioisca il cuore di chi cerca il Signore

Immagine
"Solo gli uomini cercano sinceramente Dio e gli sono realmente graditi" Omelia di Don Leonardo Maria Pompei, XXX Domenica del tempo ordinario, anno C Letture:  Sir 35, 15-17.20-22 Sal 33; 2 Tm 4,6-8.16-18; Lc 18, 9-14 “Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto”. L’antifona di ingresso della trentesima domenica del tempo ordinario invita insistentemente a cercare il Signore, lasciando intendere come questo sia il segreto per vivere nella gioia. Le letture di questa liturgia, a loro volta, ci indicano i modi giusti per trovarlo e, per contro, quelli con i quali certamente tutto si troverà meno che lui. Il brano evangelico presenta il celebre episodio del fariseo e del pubblicano. Il fariseo si trova in atteggiamenti apparentemente molto religiosi, quali il ringraziare il Signore, il ricordargli le sue offerte e sacrifici, etc.; ma in realtà è pieno di sé, tronfio e altezzoso, convinto di avere