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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

In che senso le ricchezze sono "ingiuste"?...

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La visione evangelica sulle ricchezze e sul loro retto uso da parte dei discepoli di Gesù Omelia della Venticinquesima Domenica del Tempo ordinario, a nno C, 22 Settembre 2019 Letture: Am 8, 4-7; Sal 112; 1 Tm 2, 1-8; Lc 16, 1-13 Le splendide e profonde letture della venticinquesima domenica del tempo ordinario, imperniate sul tema dei pericoli delle ricchezze, contengono insegnamenti di grandissima rilevanza per la vita cristiana e non sempre tenuti in debito conto nella coscienza dei fedeli. L’attenta analisi dei testi, soprattutto della non semplice pagina evangelica, renderà ben ragione di tale asserzione. L’odierno testo lucano è noto come parabola “dell’amministratore disonesto”. Esso è - come sempre - in diretto parallelismo con quello della prima lettura che presenta un brano del profeta Amos, grande profeta che ebbe modo di parlare molto chiaramente contro l’uso disonesto delle ricchezze e, soprattutto, contro la sopraffazione dei poveri e le ingiustiz

Cristo Gesù è venuto per salvare i peccatori

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"La misericordia infinita di Dio non cessa di cercare l'uomo, creatura unica, preziosa e irripetibile chiamata a vivere in intima unione con Dio, di cui è figlio smarrito e perso a causa di grande ignoranza. La salvezza di Dio è potentemente sollecitata e mossa dalla preghiera di intercessione" Ventiquattresima Domenica del Tempo ordinario,  anno C, 15 Settembre 2019 Letture: Es 32, 7-11. 13-14; Sal 50; 1 Tm 1, 12-17; Lc 15, 1-32 “Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io”. Queste splendide parole dell’apostolo delle genti, tratte dall’epistola dell’odierna liturgia domenicale, sono un’ottima introduzione al tema della ventiquattresima domenica del tempo ordinario dell’anno C, imperniato sull’importantissima, consolante, preziosa e al tempo stesso delicata verità della divina misericordia. Il Vangelo presenta le tre parabole lucane della misericordia, l’ultima delle quali - la cosiddetta parabola del figlio

Quale, uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?

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Dinanzi all'Altissimo e ai suoi sempre nuovi, inediti, insondabili misteri e dinanzi alle sorprendenti manifestazioni della sua Volontà, dobbiamo sempre rimanere aperti, pronti a lasciarci ribaltare schemi, rettificare convinzioni, percorrere nuove vie e, soprattutto, cambiare idea... Omelia della XXIII Domenica del tempo ordinario (anno C), di Don Leonardo Maria Pompei  Letture: Sap 9, 13-18; Sal 89; Fm 9b-10. 12-17; Lc 14, 25-33 Le splendide parole dell’orazione colletta dell’anno C sintetizzano in modo mirabile il grande messaggio sgorgante dalle meravigliose letture della ventitreesima domenica del tempo ordinario: “O Dio, tu sai come a stento ci raffiguriamo le cose terrestri, e con quale maggiore fatica possiamo rintracciare quelle del cielo; donaci la sapienza del tuo Spirito, perché da veri discepoli portiamo la nostra croce ogni giorno dietro il Cristo tuo Figlio”.  Il brano della prima lettura è un vero e proprio capolavoro e un puro distillato di

Fatti umile e troverai grazia davanti al Signore

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L'umiltà è la balia e la nutrice della carità e senza di essa  non  si può in nessun modo essere graditi a Dio Omelia della XXII Domenica del tempo ordinario (anno C), di Don Leonardo Maria Pompei  Letture: Sir 3,17-20.28-29 ; Sal 67; Eb 12, 18-19.22-24; Lc 14, 1. 7-14 “Fatti umile e troverai grazia davanti al Signore” (Sir 3,18). L’umiltà è la protagonista della liturgia della ventiduesima domenica del tempo ordinario e lo è in diverse delle sue splendide e delicate sfaccettature che ne fanno da un lato la virtù “più piccola” (che ama stare nascosta e non farsi notare) dall’altro la “balia e nutrice” della virtù più grande che è la carità (così soleva definirla santa Caterina da Siena). La prima lettura affianca l’umiltà alla mitezza e la contrappone all’orgoglio e alla superbia. Anche Gesù, in un celebre passo del Vangelo, ha raccomandato di imparare da Lui che è “mite ed umile di cuore” (Mt 11,29), per trovare ristoro e riposo. L’umiltà è la virtù che ci fa picc